top of page
OCND4.tif

Cavalleria e Cristianità

  Per edificare la cristianità, cioè il regno sociale e politico di Nostro Signore, la Chiesa ha costituito due grandi istituzioni. Innanzitutto l'incoronazione imperiale o regale, sacramentale che dà partecipazione alla regalità di Cristo e grazie in proporzione. Più tardi, di fronte alla vacanza del potere centrale dopo la morte di Carlo Magno, la Chiesa ha ricordato ai semplici baroni e cavalieri che avevano, al loro livello, la stessa missione del re o dell'imperatore. Ha poi cristianizzato il rito del doppiaggio copiandolo sul cerimoniale dell'incoronazione. Anche lui dona missione e grazie. Fu attraverso queste istituzioni di incoronazione e di doppiaggio che la cristianità salì dal caos al suo apice.

  Per difendere questo cristianesimo, la Chiesa ricorse poi ad altre due istituzioni: le Crociate, con il voto temporaneo di Croce, e gli ordini militari o cavallereschi, di natura permanente, con voti religiosi per alcuni e privati per i laici residenti nella mondo. Allora come possiamo difendere o ricostruire il cristianesimo oggi? Avvalendosi delle istituzioni ecclesiali create a questo scopo: esse sono, per definizione, il mezzo migliore per raggiungere il fine loro prefissato, da qui la loro sostenibilità e universalità.

knight_chivalry_promo-142086739.jpg
Accueil: À propos
Accueil: Services
IMG_20230508_101536_649.jpg
OCND2.jpg

L'Ordine dei Cavalieri di Nostra-Signora

  È su queste due istituzioni di doppiaggio e ordini cavallereschi, che, per rispondere alla volontà dei Sommi Pontefici di restaurare tutto in Cristo, il futuro Dom Marie-Gérard Lafond creò nel 1945 l'Ordine dei Cavalieri di Nostra Signora - o Militia Sanctæ Mariæ - con l'appoggio del reverendo padre Dom Gabriel Gontard, abate di Saint Wandrille, poi di vari vescovi.

  La Regola è stata investita dell'Imprimatur da Sua Ecc. Mons. Michon, vescovo di Chartres, che canonicamente eresse l'Ordine a Notre-Dame de Sous-Terre, cripta della sua cattedrale. Successivamente ricevette un analogo status canonico a Ratisbona in Germania, a Sion in Svizzera, a Braga in Portogallo ea Santander in Spagna.

  Purtroppo anche l'Ordine si è diviso dopo il Concilio Vaticano II. Tuttavia, fedeli all'antica Regola dell'Ordine, alcuni cavalieri hanno formato un ramo tradizionale dell'Ordine per continuare la sua missione.

  Le sue Costituzioni, approvate con decreto della Commissione Canonica della Fraternità Sacerdotale San Pio X, indicano che, come l'Arcivescovo Lefebvre, l'Ordine rifiuta, in questo tempo di crisi, di sottostare a istruzioni, anche provenienti da Roma, che sarebbero contrario al costante insegnamento della Chiesa: difende la Fede di sempre.

 Aggiungiamo che da allora alcune pallide imitazioni dell'Ordine sono state tentate, e lo sono tuttora, senza legittimità né successo.

Accueil: Devenir Chevalier de Notre-Dame
NOTRE DAME DE SOUS TERRE CHARTRES.jpg
IMG20230507122605.jpg
OCNDGLAIVE.jpg

Diventare un Cavaliere di Nostra Signora

  Per entrare nell'Ordine essere buoni cristiani è necessario, ma non sufficiente. Ci deve essere anche una disposizione di combattività spirituale che procede dalla pura Carità e ordinata al Bene Comune universale. La missione della cavalleria in generale, come dell'Ordine in particolare, non è la santificazione propriamente personale, né la carità, né l'apostolato, ma il regno di Cristo sulle istituzioni della società: famiglia, professione, città, nazione.

  Dopo sei mesi di preparazione e consacrazione a Nostra Signora secondo la spiritualità di San Luigi Maria Grignion de Montfort, il postulante viene accolto nell'Ordine come scudiero. Dopo due anni di formazione, può diventare un donato emettendo voti temporanei privati rinnovabili. Infine, il Maestro dell'Ordine fa appello ad alcuni donati sufficientemente preparati e fermi nella lotta per la professione e il doppiaggio.

  Il destinatario pronuncia poi in via definitiva i tre voti privati: voto di conversione dei costumi, secondo lo stile di vita descritto dalla Regola; voto di fedeltà all'Ordine, cioè di obbedienza alla sua gerarchia nei limiti della Regola e di assistenza fraterna; e voto di difesa della Chiesa, voto analogo al voto di crociata, di difesa della Chiesa e delle sue istituzioni anche a rischio della vita.

  Riceve poi il manto bianco marchiato con la Croce dell'Ordine, poi trascorre la notte in preghiera: è la vigilia d'armi. La mattina seguente, dopo la messa, riceve il doppiaggio. I Cavalieri si impegnano - e gli altri membri dell'Ordine si costringono - a recitare ogni settimana il Piccolo Ufficio della Beata Vergine e l'intero Rosario, a fare un momento di preghiera mentale quotidiana, a partecipare al capitolo mensile della loro commenda, a continuare la loro formazione e partecipare alle attività dell'Ordine.

  Le mogli dei membri dell'Ordine possono essere accolte come sorelle e le loro figlie come signorine o cadette. Le suore che fanno la professione con i loro mariti diventano dame dell'Ordine. Ci sono anche paggi e cadetti, che hanno il vantaggio di poter portare avanti per tutta la vita ciò che hanno iniziato da bambini.

  L'Ordine dei Cavalieri di Nostra Signora non è uno di questi ordini di “cavalleria” nel senso usato oggi per ordini di merito, onorificenze e decorazioni onorifiche in genere. Né è un semplice movimento o associazione cattolica.

  Con la sua Regola, le sue osservanze, la sua disciplina, nonché con l'impegno che richiede, l'Ordine dei Cavalieri di Nostra Signora costituisce un ambiente stabile per l'attività del laico, celibe o padre di famiglia, che vuole veramente dedicarsi alla lotta per il regno sociale di Nostro Signore, approfondendo la sua vita spirituale e la sua conoscenza dottrinale. È per eccellenza la vocazione dei laici.

Ancre 1
WEB Notre Dame-1.jpg
IMG_20230520_163828.jpg

La lotta per Cristo Re

  Se i terzi ordini hanno per ruolo essenziale la santificazione personale dei loro membri, l'Ordine dei Cavalieri di Nostra Signora ha per fine, oltre a questa santificazione essenziale, la lotta per il trionfo di Cristo Re sulle nazioni, il potere politico, le istituzioni e gli aspetti sociali della Città, e la restaurazione della Civiltà Cristiana, cioè di un ordine sociale cristiano o Cristianesimo, ciò che oggi chiamiamo il regno sociale di Nostro Signore.

  Qualunque cosa pensino molti cattolici, anche i più fedeli, questo non è un traguardo superato o chimerico, anche se sembra lontano. I Romani Pontefici lo hanno sempre ricordato con vigore, rifiutandosi di cedere all'evoluzionismo storico dei liberali e al senso della storia dei marxisti. Nella sua Lettera sul Solco del 1910 san Pio X ci avverte: Va ricordato con energia in questi tempi di anarchia sociale e intellettuale, dove tutti si atteggiano a medico e legislatore: non costruiremo la città altro che Dio. ha costruito, noi non costruirà la società se la Chiesa non pone le basi e non dirige l'opera, no, la civiltà non è più da inventare, né la nuova città da costruire tra le nuvole. Era, è, è la Civiltà Cristiana, è la Città Cattolica. Si tratta solo di stabilirlo e di restaurarlo incessantemente sui suoi fondamenti naturali e divini contro gli attacchi sempre risorgenti dell'utopia malsana, della rivolta e dell'empietà: omnia instaurare in Christo.

 Fu durante questa crociata che Sua Ecc. L'arcivescovo M. Lefebvre chiamò i laici nel 1979 quando dichiarò: Bisogna fare una crociata (...) per ricreare il cristianesimo, come lo vuole la Chiesa (...) con gli stessi principi.

Accueil: Contact

CONTATTO

Grazie !

plaquecrypte.jpg
bottom of page